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Tecnologie immersive: i benefici per il mondo della cultura

Mondo virtuale, realtà aumentata, olografia. Queste sono solo alcune delle Immersive Technologies con cui entriamo in contatto o di cui sentiamo parlare.

Gli utilizzi e le applicazioni di queste nuove tecnologie sono molteplici e possiamo ritrovarle in settori anche molto distanti tra loro; dal mondo della cultura al retail, passando per il luxury fino all’industria automobilistica.

Questo perché regalano agli utenti esperienze personalizzate, generano memorabilità, coinvolgimento e dunque migliorano la relazione tra utente e brand.

Le tecnologie immersive sono entrate a pieno titolo nelle strategie di marketing integrato e nel customer experience management perché in grado di porre al centro l’utente rendendolo protagonista e parte attiva dell’esperienza. Ecco che il marketing esperienziale diventa un’altra leva tesa al raggiungimento della soddisfazione dei clienti.

Ma prima di andare ad analizzare le innovative applicazioni nell’ambito culturale e le soluzioni BG & Partners che vanno in questa direzione, facciamo un passo indietro e vediamo in cosa consistono queste tecnologie immersive.

Cosa sono le tecnologie immersive?

Vengono definite come l’insieme delle nuove tecnologie che, attraverso i mezzi digitali e le relative interfacce, emulano il mondo fisico inducendo chi ne usufruisce a provare determinate sensazioni.

A seconda del grado di stimolazione sensoriale, le experience possono essere più o meno immersive. Infatti, in base alla fusione tra realtà fisica a digitale, donano agli utenti la sensazione di essere in un altro luogo oppure in uno spazio completamente diverso. Chi ne usufruisce accetta elementi virtuali del proprio ambiente come parte del tutto, diventando meno consapevole che quegli elementi non fanno parte della realtà fisica.

Andiamo ora a vedere alcuni tipi di tecnologie immersive in grado di trasportare letteralmente gli utenti in un’altra dimensione, attraverso la stimolazione sensoriale:

  • Realtà Virtuale (VR) è un ambiente esclusivamente digitale che sostituisce l’ambiente fisico dell’utente simulando la realtà effettiva;
  • Realtà Aumentata (AR) è invece un contenuto digitale che si sovrappone all’ambiente fisico, sul display appare qualsiasi tipo d’informazione multimediale;
  • Mixed Reality (MR), così come possiamo dedurre dalla terminologia, è la fusione tra mondo fisico e digitale: la realtà viene potenziata da elementi digitali permettendo all’utente di interagire con entrambi;
  • olografia sono immagini tridimensionali che possono riprodurre qualsiasi elemento fisico grazie a una particolare tecnica fotografica che replicando la realtà ricostruisce oggetti e persone in 3D.

Adesso proviamo a pensare alle implicazioni e le nuove opportunità che nel mondo della cultura queste tecnologie possono apportare…

Le immersive technologies nella cultura

Chissà come sarebbe camminare nel foro romano in compagnia di un senatore dell’antica Roma oppure ascoltare un impressionista che ci descrive il suo dipinto, le emozioni che ha provato e le sensazioni che voleva trasmettere… Grazie alle tecnologie immersive, ciò che fino a poco tempo fa potevamo solo immaginare è divenuto realtà.

L’epidemia di Covid 19 ha indubbiamente contribuito ad accelerare questo processo e le organizzazioni culturali hanno dovuto ripensare a loro stesse e al modo di comunicare con i clienti/utenti.

Ma soprattutto hanno dovuto interrogarsi su come avvicinare i giovani, creare delle esperienze personalizzate incentrate e orientate alla soddisfazione del cliente.

Per questo, in giro per il mondo e in Italia, possiamo trovare esempi vincenti di installazioni digitali, come il Circo Maximo Experience a Roma, dove è possibile rivivere gli antichi fasti del Circo in età imperiale grazie alla realtà aumentata e virtuale.

L’immersività nell’acustica con Holosonics

Lo Spotlight Holosonics è indubbiamente la soluzione BG & Partners più interessante nella direzione dell’immersività. È un dispositivo che, avvolgendo l’utente con un fascio di suono preciso e controllato, immerge il visitatore nell’opera semplicemente puntando il pannello verso l’aerea di ascolto desiderata.

Il diffusore Audio Spotlight è uno strumento potente per gli ambienti in cui hanno luogo esposizioni museali o mostre poiché dona all’ospite un’esperienza di ascolto privata, mantenendo l’area circostante silenziosa, sicura e pulita.

Si tratta di una tecnologia touchless che va incontro alle esigenze igieniche emerse negli ultimi anni: basti pensare alle cuffiette che spesso vengono riutilizzate da più persone. Se un cliente sa di dover usare un dispositivo di questo tipo durante la visita di una mostra, potrebbe essere meno propenso a frequentare musei, biblioteche o altre strutture che utilizzano questi sistemi.

Visitando la sezione del sito Holosonics dedicata alle applicazioni nei musei e gallerie, è possibile vedere come molte realtà abbiano puntato all’utilizzo di questo dispositivo principalmente per:

  • Creare esposizioni multisensoriali
  • Trasportare il visitatore in un’altra epoca o dimensione
  • Migliorare l’esperienza dei visitatori, eliminando i dispositivi sonori tradizionali
  • Veicolare il messaggio in più lingue rimanendo sempre di fronte all’opera
  • Infine creare diverse colonne sonore direzionali in un unico ambiente senza che queste interferiscano l’una con l’altra e disturbino gli altri

Dunque il diffusore Audio Spotlight, grazie alle sue caratteristiche tecniche e molteplicità di usi, è un grandissimo strumento e alleato per tutte le realtà che vogliono, a fronte di un investimento limitato, creare esperienze immersive per i propri clienti.

Per avere maggiori informazioni sul diffusore acustico direzionale Holosonics e le diverse soluzioni BG & Partners, puoi compilare il seguente modulo, saremo felici di aiutarti.

Published by
Chiara Dell’Erba

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